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mercoledì 28 aprile 2010

Quello dei conti truccati è un vizietto diffuso. Le conseguenze sono disastrose. A Contessa ancora non arriva nessuna precisazione se abbia ragione la Ragioneria o il Revisore dei Conti: Esistono in bilancio davvero crediti da tempo andati in prescrizione ?

La Grecia ammette che non è più in condizione di trovare sul mercato (quello mondiale) chi l'aiuti a rifinanziare il proprio debito, che complessivamente arriva a 250 miliardi di euro. Questo paese da tempo per pagare i debitori si indebbita con altri debitori; adesso non trova chi lo finanzi. Le società internazionali che analizzano le situazioni finanziarie dei vari paesi hanno classificato il debito greco "spazzatura". Significa che chi possiede titoli pubblici emessi da quel paese può scordarsi di avere indietro i soldi. E' un secondo caso Argentina, con la differenza che la Grecia è un paese dell'euro zona.
Come si è arrivati a questo punto ?
Lo abbiamo accennato in uno scritto di qualche giorno fà: Le agenzie che dovevano verificare lo stato finanziario dei vari paesi hanno, invece, collaborato ai conti truccati, aiutando i vari governi ad indebbitarsi a più non voglio. Si aveva la sensazione che bastava fare debiti per raggiungere livelli di benessere inimmagionabili. Oggi il mercato ha scoperto che "i conti pubblici", i bilanci di Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna ed Italia sono non veritieri, motivo percui ogni volta che essi si presentano a chiedere ulteriori debiti devono pagare maggiori interessi, e nel caso della Grecia, addirittura, nessuno è disposto a dare un centesimo.
Toccherà anche all'Italia, prima o dopo ?
Il governo greco per rimettere in sesto le proprie finanze, tenta in queste settimane di tagliare del 20% le retribuzioni dei pubblici dipendenti, di eliminare tredicesime e quattordicesime e di limare sulle pensioni. Tutti tentativi insufficienti. Ormai per recuperare credibilità quel paese ha bisogno che qualcuno garantisca per esso. Gli occhi sono puntati sui paesi dell'Unione Europea, della Germania in particolare.
Tremonti dice oggi "Se la casa del vicino brucia bisogna correre in soccorso perchè altrimenti rischia di bruciare anche la propria".
Secondo alcuni analisti l'Italia, che perora è fuori dalla speculazione dei mercati perchè il secondo intercettato, dopo la Grecia, è il Portogallo, deve fare una manovra di reperimento di nuove risorse (tagli, nuove entrate, etc.) pari a 70 miliardi di euro in tre anni. Devono spuntare sui conti pubblici soldi per quella cifra, contrariamente, il disastro sarà di parecchio più rovinoso che quello greco. Quel paese, in fondo, se la Germania vuole, può trovarsi un padrino che per i prossimi anni garantisca per esso; ma per un debito pazzesco come quello italiano (€. 1.800,oo miliardi di euro) chi potrà mai garantire ? Non esiste potenza mondiale che possa garantire.
Non serviranno nè tagli agli stipendi del 20%, nè contrazione delle pensioni, nè eliminazioni di tredicesime e quattordicesime.
Eppure i governanti che teorizzavano la "finanza creativa" sono lì.
I governanti (compreso il governatore della Banca d'Italia) che intrattenevano rapporti di consulenza con le banche che avallavano i conti fasulli sono ancora, in parte, in sella.
Quando Tremonti dice che la casa del vicino può bruciare la nostra casa non fa altro che tentare di rimediare a quanto ha fatto in questi anni di sua gestione della finanza pubblica. Chi ha portato il nostro debito ad una montagna, che l'Italia non è in condizione di restituire?  Per dare una idea del debito: gli italiani dovrebbero lavorare per un anno e tre mesi per produrre una ricchezza sufficiente a fronteggiare il debito; in questo anno e tre mesi non dovrebbero trattenere nulla per sè, non dovrebbero consumare nulla, e versare tutto alle casse dello stato: altro che ridurre del 20% le retribuzioni!.

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