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domenica 25 aprile 2010

Quando il dito indica la luna, lo stupido guarda il dito.

Non abbiamo nulla da eccepire sulla persona di padre Mario Bellanca. Non è la sua persona che additiamo con i tanti scritti che appaiono su questo blog.
Non apprezziamo, non condividiamo, non accetteremo mai, le sue azioni a cui abbiamo improntato gli scritti. In primis la chiusura del portone della Chiesa avvenuta nella prima quindicina di agosto 2009 (che Egli ritiene di aver fatto nei confronti di papas Nicolino, ed invece l'ha fatto nei confronti dell'intera popolazione di Contessa Entellina, greci e latini) e l'attardarsi nelle prove di canto, nel giorno di Pasqua, quando sapeva benissimo che sarebbe arrivata una PROCESSIONE.
Padre Mario, essendo un essere umano, avrà i suoi difetti (che sono suoi e solo lui può mitigare); ma noi non accetteremo MAI che un qualcuno, si chiami padre Mario o padre xy, chiuda il portone di una Chiesa in faccia a gente che vuole pregare, o pensa di poter pregare.
Con questa precisazione, su cui non torneremo più, riteniamo di avere chiarito che è vergognoso asserire che ci occupiamo di padre Mario. Padre Mario non è altro che il protagonista, l'iniziatore, di una storia che non avremmo mai voluto raccontare. Non siamo noi che ci occupiamo di lui. E' stato Padre Mario che CHIUDENDO I PORTONI DELLA CHIESA ci costringe a parlare (non di lui) delle sue imprese INCIVILI, OFFENSIVE ai danni della popolazione di Contessa Entellina. Se ha delle ragioni da far valere contro papas Nicolino -che a quanto pare non ama- le faccia valere nelle sedi opportune, presso il Vescovo, presso dove gli pare, ma non coinvolga la gente di Contessa (sia essa greca o latina). Si comporti, nelle azioni, da cristiano.
Riteniamo di avere chiarito a chi pensa di poter girare la frittata.
Se padre Mario accogliesse tutte le pecorelle, pure quelle più sporche (quali magari possono essere i deprecati greci) non ci sarebbe venuto in mente di occuparci di lui, se non -eventualmente- per elogiarlo. Non possiamo di certo elogiare chi chiude i portoni della Chiesa per quindici giorni col fine di respingere gente che è 'cattolica' al pari di altri, magari più peccatrice dei suoi 'amici', ma pur sempre "cattolica" è.
Quel portone lo vogliamo sempre aperto, anche per i greci, anche per chi è inviso a padre Mario. Lo vogliamo aperto nei pomeriggi della prima quindicina di agosto e all'arrivo della processione del Christos Anesti, per Pasqua. E' dovere di un prete accogliere; se non accoglie che prete è ?
Niente girata della frittata, quindi, ad opera delle solite animelle candide !
Quando il dito indica la luna, lo stupido guarda il dito.
Proverbio cinese

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