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lunedì 22 febbraio 2010

Qualche settimana fà i sindaci del Belice, dopo 42 anni dal terremoto, erano a Roma a rivendicare la ricostruzione

Spunto di questo scritto: una intervista di Salvo Palazzolo a Vito Bellafiore sul Manifesto del 19-08-1994

Secondo Vito Bellafiore, sindaco di Santa Ninfa all'epoca del terremoto, ex senatore pci e animatore del comitato dei sindaci della Valle lo Stato aveva stanziato per la ricostruzione del Belice (fino al 1994) 2.500 miliardi di lire, mentre per la ricostruzione del Friuli, dopo il terremoto del 1976, risultavano spesi, nel 1994, 18.000 miliardi di lire. Secondo la stessa fonte, per completare la ricostruzione, sempre nel 1994, necessitavano ancora 3.000 miliardi di lire.
Nessuno ha mai confermato o smentito la veridicità della palese disparità di trattamento economico tra il Belice ed il Friuli, ma in ogni caso va messo in conto la differenza dei contesti regionali, nonchè la capacità e l'efficacia amministrativa degli enti locali friulani e di quelli belicini.

Da noi la pianificazione comprensoriale e le altre iniziative di contenuto urbanistico furono varate dalla Regione Siciliana solamente sul finire del 1976 (otto anni dopo il terremoto). Nel Friuli gli strumenti urbanistici furono approntati in tempi di record (*). 

Ed allora che conclusione trarne ?
Dove esiste una competizione fra le forze politiche, e nel Friuli era così, la macchina amministrativa/legislativa è costretta a girare a ritmi comprensibilmente accellerati. 
Qui da noi, in Sicilia, allora come oggi, fra le forze politiche si è sempre perseguito il consociativismo e l'inciucio. Al di là della scenografia da finto antagonismo, da somministrare ad uso e consumo all'esterno dal palazzo, da noi è di casa l'accordo.
Allora (anni settanta) in Sicilia non si legiferava se non con l'intesa del principale partito di opposizione. E per raggiungere le intese il fattore tempo non costituiva una variabile di cui tenere conto.
Oggi, nel 2010, il governo Lombardo non respira se prima il Partito Democratico non gli assicura il sostegno (pur avendo perso, quest'ultimo, molto malamente, le elezioni).
E' scontato che se le forze politiche non sono in competizione fra loro nella ordinaria dialettica maggioranza-opposizione, il torpore ed il peggio di cui è capace l'essere umano viene fuori.
Noi siciliani siamo bravi a lagnarci di tutto, ma incapaci di riconoscere le nostre miopie e i nostri malanni.

nota: (*) Quello di curare i piani urbanistici è stato l'unico adempimento a carico della Regione Sicilia nel complesso processo della ricostruzione.

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