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lunedì 8 febbraio 2010

Nino Montalbano: la strada provinciale per Campofiorito. Ma chi affronterà i veri problemi delle frane ?

Abbiamo aspettato moltissimi anni per avere un finanziamento che sistemasse la strada Contessa – Campofiorito e finalmente è arrivato.
Avevamo pensato che sarebbe servito a risolvere i tanti problemi che hanno reso quasi impraticabile detta strada (spesso priva anche di segnaletica) e invece quello che fino ad oggi si sono visti sono muretti a secco, soprattutto nel lato vicino Campofiorito e poi materiale sulle parti franate che (a occhi non esperti) in poco tempo si trasformeranno in frane.
Tramite internet, un gruppo di cittadini, abbiamo segnalato il problema e si è avuto come risposta da parte dell’amministrazione “una lettera” di protesta sbandierata su facebook come la soluzione del problema.
Una lettera che non ha cambiato nulla e forse nemmeno le cambierà perché oggi, 08 febbraio 2010, i muretti a secco continuavano ad essere costruiti e addirittura si stava cominciando ad asfaltare.

Quello che mi chiedo è:
- Dobbiamo aspettare altri vent’anni e poi che qualcuno si interessi e abbia il coraggio di dire che prima di creare muretti a secco (sicuramente belli) bisognerà risolvere il problema delle frane?
- Nel frattempo dobbiamo consolarci con una lettera arrivata in ritardo che pulisce le coscienze e che ci dovrebbe mettere dalla parte di chi ha cercato di fare qualcosa?
- Dobbiamo accettare sul nostro territorio, che la sicurezza e la percorribilità delle strade, essenziali per il nostro piccolo centro venga calpestata da chi crea “muretti a secco” fregandosene di noi e delle nostre esigenze?

Certo, le colpe della progettazione provinciale non le possiamo dare ai nostri amministratori comunali, loro sono dalla nostra parte o meglio in mezzo a noi (si “perdono” tra la gente, sono la gente stessa e sembra che non abbiamo nemmeno fiato) e lo hanno dimostrato con una o più “lettere” ma a percorrere quella strada saremo tutti noi anche per raggiungere il più vicino ospedale.
Intanto la gente si accontenta, la lettera ha lavato le coscienze e i muretti a secco si allungano anche sulla strada franata o che franerà nuovamente a breve, mi viene da pensare che la “lettera” non è servita a cambiare nulla.

E gli amministratori cosa pensano? Ad un'altra lettera o a sperare per i prossimi venti anni visto che ormai il proprio dovere l’hanno fatto?

Qualunque cosa facciano o non facciano, che ce la comunichino perché la gente ha bisogno di capire dove si trova l’amministrazione, cosa fa, ha già concesso troppo tempo per riflettere, sarebbe ora che si facesse qualcosa, non di carta, non in una busta ma qualcosa di concreto, di visibile, di utile.

Con affetto, Nino Montalbano

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