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mercoledì 10 febbraio 2010

La trasparenza in Municipio. Cosa è ?

La trasparenza amministrativa consiste, nella sua accezione più ampia, nell'assicurare la massima circolazione possibile delle informazioni sia all'interno del sistema amministrativo, sia fra questo ultimo ed il mondo esterno, i cittadini.

''L'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, di efficacia e di pubblicità e di trasparenza, secondo le modalità previste dalla Legge nonchè dai principi dell'ordinamento comunitario'' ART. 1 legge 241/90 (modificata e integrata dalla Legge 15/2005), peraltro vigente in Sicilia con principi analoghi.

E' evidente come questa legge apporti importanti modifiche nei rapporti tra le pubbliche amministrazioni e i diritti dei cittadini.

Non solo è previsto, infatti, il diritto di conoscere gli atti di un procedimento, ma anche che l'attività amministrativa deve ispirarsi al principio di trasparenza, inteso come accessibilità ai riferimenti da quest'ultima utilizzati nell'assumere una determinata posizione. Il succo è che se, per quanto ci riguarda, il Sindaco non degna di risposta una Organizzazione sindacale che gli richiede qualcosa (l'utilizzo dell'Auditorium), Egli è tenuto, (non può, ma deve) a chiarire perchè la Camera del Lavoro (organismo richiedente) non è degna di risposta chiarificatrice.

L'Ordinamento vigente consente ai cittadini di veder garantiti i propri diritti nei confronti dell'amministrazione pubblica: essi hanno diritto, infatti, ad una informazione qualificata e a conoscere le fasi attraverso cui l'attività amministrativa si articola o rimanne immobile (come immobile ci pare sia la vicenda che ci interessa). Scriva il Sindaco perchè è rimasto immobile.

Caso Concreto che ci interessa, e che da oggi prenderemo a cuore fino ad una risposta ufficiale.
Un sindaco di un comune di Sicilia (Contessa Entellina), Parrino Sergio, divenuto amministratore comunale col 37% dei consensi elettorali, pare sia convinto di non essere sottoposto ai principi di trasparenza sulle posizione che Egli assume. In pratica ritiene di non essere tenuto a dare soddisfazione a nessuno su ciò che fa, o quasi sempre non fa. In Sicilia questi comportamenti si definiscono "strafottenti".

I fatti
Giovedì, 4 febbraio 2010 (ore 10,30-11,oo), la Camera del Lavoro avanza richiesta di poter utilizzare l'Auditorium Comunale, per la serata della domenica successiva, per lo svolgimento di una Assemblea cittadina.
Assemblea a cui lo stesso sindaco viene invitato a partecipare, stante l'interesse dell'argomento che in ogni caso lo vede coinvolto: Cartelle Tarsu 2008.

Il sindaco, come sua abitudine nella giornata di giovedì è stato in Municipio sia nella mattinata che nel pomeriggio.

Venerdì mattina il sindaco è, nuovamente, in Municipio e  si incontra, fra l'altro, col presidente del consiglio. E' a quest'ultimo che un responsabile della camera del Lavoro chiede notizie sullo stato dell'autorizzazione per l'utilizzo dell'Auditorium. Molto cortesemente il presidente del consiglio dice di avere lasciato il sindaco in Municipio pochi istanti prima e si rende disponibile a chiamarlo telefonicamente. Il Sindaco-padrone risponde al presidente del consiglio di riferire, a chi gli pone il problema, che lui è assente.

Assente o presente, un sindaco non può permettersi di non esitare (positivamente o negativamente) una richiesta che gli proviene da un Organismo sindacale (la Cgil) solo perchè, nella sua psicologia, quel sindacato fa parte di uno schieramento non congeniale ai suoi umori. Lui, uomo fattosi eleggere sindaco -col 37% dei consensi- dal Pd e transitato, poco dopo l'elezione, nel Pdl e quindi nel pdl-sicilia e in procinto (chi può dirlo a questo punto ?) verso nuove e vergini spiagge ?.

Il sindaco-padrone (come forse egli si sente) che non risponde alle richieste di utilizzo di un bene pubblico avanzate dai supposti avversari, che non partecipa alle riunioni cittadine a cui è stato invitato, che utilizza un sito web (facebook) solo per le evenienze trionfalistiche mentre non sa dare chiarimenti alle preoccupazioni che da più parte gli vengono sollevate sul modo in cui stanno procedendo i lavori sulla provinciale Contessa E.-Campofiorito (ci stiamo riferendo ai tanti commenti che circolano in questi giorni sulla rete, non escluso l'articolo sul nostro blog di Nino Montalbano), ma che sindaco-padrone è ?
Non è un padrone, infatti; è un semplice cittadino che probabilmente ritiene di aver vinto un concorso e che per cinque anni girerà attorno al Municipio per poter riscuotere l'indennità di carica, e non per "servire" i cittadini.
Padrone chi usa di piccinerie del tipo descritto ?

Spiegare a lui che i cittadini, le organizzazioni sindacali, hanno diritto ad avere soddisfazione dei comportamenti degli amministratori è come parlare ad un padrone che si indigna se la servitù a fine mese gli chiede di pagare la retribuzione. E' un padrone che ritiene che i diritti altrui non esistano.
Roba di altri tempi nella Contessa Entellina del 2010.

Continueremo, da questo sito, a rivendicare una risposta scritta a firma del sindaco che deve pervenire alla Camera del Lavoro (come per legge). Quel sindacato, al contrario di quanto pensa qualcuno, non appartiene a colui o coloro che hanno firmato la richiesta di utilizzo dell'auditorium; quel sindacato è un organismo separato, distinto, dai suoi temporanei responsabili che verosimilmente (e personalmente) sono schierati su fronti opposti a quelli del sindaco, ex candidato-pd, oggi pdl-sicilia. E' un loro diritto essere schierati dove e come a loro pare: o no ?
Ma quest'ultima è un'altra storia.
(Continua)

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