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mercoledì 3 febbraio 2010

Immigrati: liberi di parlare con la lingua materna

"Imporre ad una persona l'uso di una lingua diversa dalla sua costituisce illegittima disparità di trattamento". A stabilirlo è il tribunale di Brescia che ha accolto il ricorso contro l'ordinanza del sindaco di Trenzano che aveva imposto l'uso dell'italiano in tutte le riunioni pubbliche pena una multa di 500 euro.Il ricorso era  stato presentato, tra gli altri, dall'Asgi (Associazione studi giuridici per l'immigrazione) e dalla fondazione per i diritti dell'uomo "Guido Piccini". In questi giorni è stata depositata la sentenza che annulla l'ordinanza emanata dal sindaco il 5 dicembre scorso imponendo quindi all'amministrazione comunale di recedere. Si tratta del sesto ricorso che viene vinto contro delibere locali ritenute "discriminatorie".

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