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sabato 13 febbraio 2010

Il sindaco accentra il potere, senza che nell'esercizio di esso metta contenuti. Da qui le dimissioni dell'Assessore Tiziana Musacchia

Seduta Consiliare dell'11 febbraio 2010
Nel corso dei lavori consiliari di giovedì sera il sindaco, in poche battute, ha comunicato che il 31 dicembre si è dimessa da assessore alla Cultura Tiziana Musacchia e che all'incarico Egli ha designato Giovanna Schirò.
Giusy Cannizzaro, prima, e Anna Fucarino, in seguito, hanno chiesto che venisse data lettura in Consiglio Comunale della lettera con cui la dott.ssa Musacchia ha rassegnato le dimissioni. Il Sindaco ha temporeggiato un pochettino, ma tutti capiscono -dalla documentazione che da lì a breve tirerà fuori- che era un preliminare di finto riserbo "parentale". Alla fine è stato Egli stesso a leggere la lettera.
Per dare la massima pubblicità alle ragioni per cui la dott.ssa Musacchia ha rassegnato le dimissioni noi riportiamo qui la lettera di dimissioni.

OGGETTO: dimissioni Assessore TIZIANA MUSACCHIA a far data 31/12/2009

Dopo una lunga e attenta riflessione ho deciso di rassegnare le mie dimissioni dall'incarico di Assessore.
Il senso dell'esercizio del potere, e della conseguente azione amministrativa, che si incarna nella delega assessoriale, risponde a criteri di efficienza ed efficacia; tali richiamati criteri impongono il divieto, neanche troppo implicito, di evitare personalismi ed invitano ad ispirarsi a logiche altre ed alte, nel rispetto verso quelle persone che siamo stati chiamati a rappresentare.
Le elezioni infatti non sono esplicitazione di un qualche diritto divino a governare/amministrare, ma incarnazione del volere del popolo sovrano a vedere ben amministrato il pubblico bene.
I Padri Costituenti, nello scegliere la più corretta -nella loro lungimirante visione- forma di esercizio di tale potere delegato dal popolo ai suoi amministratori, optarono per una forma di Governo che, sia nella sua più alta rappresentazione (Parlamento e Governo) sia nelle sue ramificazioni minori (Regioni, Province, Comuni), fosse esercitata collegialmente ed unitariamente.
Tutto questo, purtroppo, non si è concretizzato nella Nostra Amministrazione Comunale, ove all'interesse comune e all'azione collegiale, si è preferito sostituire il personalismo, con tutte le conseguenze che questo comporta, tradendo, per quanto  mi riguarda, la volontà degli elettori, e lo stesso dettato costituzionale.
Ciò che è stato fatto nella precedente sindacatura, per quanto strettamente legato alla delega che ho avuto l'onore di vedermi affidata dal Dott. Lala, è stato ed è sotto gli occhi di tutti: la valorizzazione della cultura e delle nostre origini.
Certo si può obiettare che si poteva fare di più, ma la risposta sarebbe altrettanto semplice: un percorso dal nulla era ed è stato creato, un percorso che di certo dava valore all'intera Comunità, un percorso che guardava a lungo termine, essendo la cultura bene primario, senza proprietari ed unico vero mezzo di riscatto e di miglioramento sociale.
Tale percorso necesasitava di fiducia e continuità ma, per motivazioni varie non si è potuto raggiungere l'obiettivo da me prefissato, che era quello di dare al nostro amato paese un contributo valido e qualificato per la risoluzione dei numerosi problemi esistenti.
Ho cercato per quanto mi è stato possibile e con non poche difficoltà di costruire e instaurare un dialogo basato sul confronto ideologico come spunto e occasione di collaborazione, come momento di opportunità per il nostro paese; ma piuttosto che lavorare e creare sinergie, si è scelto di procedere denigrando, cosa per altro, oltre che deprecabile in sè, del tutto inutile e non assennata sia politicamente che socialmente.
Ritengo che un Assessore pro forma non ha per tanto ragion d'essere, è uno spreco di pubblico denaro, oltre che una offesa all'intelligenza della Comunità.
Congedandomi voglio però con forza ringraziare il Presidente del Consiglio Comunale per l'amicizia dimostratami in varie occasioni, tutti i consiglieri, di opposizione e di maggioranza, i capigruppo, i funzionari e gli impiegati presso gli uffici comunali, le forze dell'ordine e tutta la comunità di Contessa Entellina.
Mi auguro che le mie dimissioni possano contribuire a far ritornare un vero ed intellettualmente sincero dibattito politico all'interno dell'aula consiliare, nel rispetto delle persone, del lavoro di ciascuno e della Comunità tutta.
Auspico in fine che la nuova Giunta possa lavorare in perfetta armonia nel reciproco rispetto avendo come unico obiettivo il Bene Comune; prestando particolare attenzione ai giovani che, pieni di speranza, guardano al futuro che si presenta nebuloso ed incerto, soprattutto in relazione alla difficoltà diffusa di inserimento nel mondo del lavoro.
C on la speranza che questo mio pensiero possa trovare in Voi tutti accoglienza e realizzazione, auguro a ciascuno un Buon Lavoro.
F.to Musacchia Tiziana

La superiore lettera, a noi de 'IlContessioto', appare improntata a correttezza, trasparenza, rispetto, pur evidenziando un lecito dissenso.
Anna Fucarino nel suo intervento aveva, fra l'altro, detto: "A fronte delle comunicazioni che ci sono state rese dal sindaco sul cambio di assessore alla cultura, ad un anno e mezzo dall'insediamento dell'Amministrazione, vorrei fare delle brevi riflessioni a voce alta.
Le dimissioni del precedente assessore non sono motivate, come generalmente avviene in questi casi, con motivi personali, o impegni professionali e cosi via. Dalla lettera della Musacchia apprendiamo che fra il sindaco ed il suo assessore si è verificato un vero e proprio fossato che li ha portati a trovarsi, adesso, su fronti contrapposti.
La questione posta nei termini in cui la pone la dottoressa Musacchia non è più una faccenda privata che investe una persona che si ritira a vita privata, dopo avere fatto esperienza amministrativa; nei termini riportati nella lettera dell'ex assessore le dimissioni diventano una vicenda pubblica perché, sia pure in linguaggio pulito, corretto, formale vengono mossi interrogativi sull'operato dell'Amministrazione".
Al sindaco, quella lettera, non ha prodotto valutazioni di stima per le lecite posizioni dell'ex assessore, certamente non compacianti con le sue, ma comunque trasparenti e soprattutto poste in linguaggio corretto e controllato. Per il sindaco si è trattato, a nostro giudizio, di una occasione per 'demonizzare' chi ha osato non condividere una linea amministrativa, la sua. 
Abbiamo cosi appreso, dopo gli iniziali, probabilmente, finti riserbi del sindaco Parrino, che il 4 ottobre a seguito di un confronto con l'allora Assessore Musacchia si era arrivati alla decisione della revoca dell'incarico assessoriale per, quindi, concordare che le dimissioni sarebbero arrivate a fine anno.
Non finisce qui.
Il Sindaco ha accusato di assenteismo il suo assessore elencando, dal 2006 al 2009, tutte le partecipazioni ai lavori di Giunta. Pochine, a giudizio del sindaco, rispetto alle convocazioni.
Ancora di più: Il Sindaco ha appalesato una irregolare percezione di indennità che, in quella sede consiliare, viene pure quantificata, al punto che, a fronte di tanta 'demonizzazione', il consigliere Cannizzaro ha avuto pure l'opportunità di ironizzare "come mai ha consentito che tutto ciò accadesse ?".

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