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giovedì 18 febbraio 2010

Il disegno di legge sulle minoranze non venga visto come atto di parte

Caro “ Contessioto “,
le considerazioni riportate sul vostro blog in merito alla presentazione del disegno di legge sulle minoranze linguistiche da parte di alcuni deputati del PD, mi inducono ad effettuare qualche precisazione.
Preliminarmente devo evidenziare che la presentazione del DDL è comunque un fatto positivo.
In tal modo, infatti, viene avviato l’iter per l’approvazione di un atto legislativo atteso dalla comunità arbereshe della Sicilia. E’ auspicabile che l’iniziativa sia sostenuta da altri deputati e che la stessa non venga vista come un atto di parte ma come una risposta concreta ad un problema reale, quello della tutela della nostra comunità.
In questa prospettiva gli autori materiali della bozza di disegno di legge non si sentono in alcun modo “plagiati” . Gli stessi, infatti, hanno messo a disposizione delle forze politiche locali il testo redatto perché fosse oggetto di iniziativa legislativa da parte dei parlamentari che nello stesso si riconoscessero.
Certo sarebbe stato auspicabile un maggiore coinvolgimento nella presentazione anche al fine di chiarire qualche aspetto. Ad esempio, l’omissione dell’ultimo capoverso dell’art. 2, nel testo presentato, e la contemporanea abrogazione della legge regionale n. 26 del 1998, prevista dall’art. 6 del DDL, eliminano definitivamente alcuni istituti giuridici di tutela delle minoranze già previsti nella legge Di Martino, Petrotta. Ma questi aspetti potranno essere chiariti anche durante l’esame del DDL in Commissione.
L’invito che pertanto si vuole rivolgere è quello di non farsi prendere dalle beghe locali ma di operare congiuntamente per il bene della comunità.
Cordiali saluti
Domenico Cuccia

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