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sabato 2 gennaio 2010

La Teofania nelle comunità arbrëschë di Sicilia

Particolarmente sentita è l’Epifania nei paesini del palermitano la cui popolazione è prevalentemente di origine albanese: Contessa Entellina, Mezzojuso, Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano. In tutti e quattro i paesi (ma anche nella Chiesa palermitana della Martorana, a piazza Bellini) i festeggiamenti sono molto simili e le cerimonie religiose si svolgono, ovunque, nella rispettiva Chiesa Madre. Le cerimonie liturgiche tendono a rappresentare il battesimo di Gesù, rievocato incessantemente nel canto “NëJordan”.


Il Celebrante, dopo una breve processione, appunto, dalla Chiesa Madre ad una fontana non lontana da essa, benedice previa lettura di numerosi passi bibblici le acque, immergendo per tre volte una croce nella vasca e reggendo con l’altra mano un candelabro a tre ceri ed un mazzetto di ruta. Alla terza immersione della Croce nella vasca viene fatta scendere attraverso un filo -teso da un alto edificio prospiciente- una colomba, che simboleggia la discesa dello Spirito Santo. Il tutto a ricordo del brano evangelico del battesimo di Gesù.

Mentre discende la colomba bianca fino a raggiungere la fontana il clero ed i fedeli continuano a cantare l’inno dell’Epifania NëJordan, di cui riportiamo la traduzione in italiano:
“Al tuo battesimo nel Giordano, Signore, si è manifestata l'adorazione della Trinità: la voce del Padre ti rendeva infatti testimonianza, chiamandoti "Figlio diletto", e lo Spirito in forma di colomba confermava la sicura verità di questa parola. O Cristo Dio che ti sei manifestato, e che hai illuminato il mondo, gloria a Te!”.

A conclusione della cerimonia il celebrante immergendo ripetutamente il mazzetto di ruta nell’acqua della fontana benedice tutti i presenti, mentre i ragazzi, in genere vestiti in costume albanese, immergono grandi quantità di arance nell’acqua benedetta per, quindi, distribuirli a tutti i partecipanti.

A Contessa Entellina, dopo la liturgia solenne in rito greco-bizantino all’interno della Chiesa SS. Annunziata e San Nicolò, i fedeli in processione raggiungono la fontana Biveri. La colomba la si fa partire, in una cornice ambientale ad anfiteatro particolarmente idonea, dalla sovrastante zona Rajo.
Molti anni fà, ma comunque non tali da non essere ricordati da tanti, nel giorno del sei gennaio nelle acque benedette di "biveri" venizano battezzati -col rito bizantino dell'immersione per tre volte- dei bambini . L'accorgimernto, per evitare (data la stagione invernale) problemi di salute ai bambini, consisteva nel buttare pentoloni di acqua calda attimi prima della triplice immersione.
Non si ha notizia, comunque, che alcun bimbo abbia mai risentito effetti da un tale bagno invernale a "biveri". Adesso i battesimi dei bimbi vengono anticipati la sera del 5 gennaio, all'interno della Chiesa, durante la recita delle Grandi Ore, il Vespro, la Liturgia di S. Basilio e quindi la benedizione delle acque (Megas Aghiasmòs).

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