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venerdì 16 ottobre 2009

La banca del sud. L'ultima barzelletta per tenere la Sicilia nell'arretratezza.

Il Consiglio dei ministri ieri (15-10-2009) si è occupato del Sud. I ministri meridionali non hanno condiviso e non hanno apposto la loro firma sul pacchetto di iniziative proposto; Bossi ha invece benedetto le presunte iniziative. E’ facile immaginare che non c’è nulla per la crescita del Sud.
Tremonti, ministro dell’economia e nordico a 24 carati, ha partorito il solito topolino. Dopo mesi di promesse per il rilancio del sud arrivano iniziative di palese inconcludenza. I nostri giovani continueranno a studiare qui, a formarsi, e poi se vorranno partecipare ai frutti della modernità dovranno recarsi nel nord, o molto più probabilmente all’estero.
L’agricoltura da noi è ancora quella degli elimi e dei greci di Sicilia; la differenza sta solamente nell’immissione dei trattori e dei mezzi meccanici; per il resto, da noi, manca l’acqua per l’irrigazione, manca la viabilità, manca la qualificazione, manca la commercializzazione dei prodotti.
Abbiamo avuto una estate di finti strilli del governatore Lombardo e del compare Miccichè; Berlusconi, che li conosce per quelli che sono, ha fatto una estate di promettere investimenti per il sud. Le poche somme che sono state sbloccate erano destinate alla Sicilia da tempo e venivano solamente tenute bloccate nelle casse dell’erario. Quando sono arrivate in Sicilia abbiamo scoperto che non servivano per investimenti (cioè per allargare la base produttiva e creare nuove occasioni di lavoro) ma per essere sciupate.
E’ accaduto il disastro di Messina, provocato dal dissesto idrogeologico del territorio, ossia per l’abbondanza di cemento su terreni disboscati, e cosa ci viene adesso preannunciato ? Che il cemento, in quantità, senza fine, continuerà a servire per collegare con un ponte le città di Messina e di Reggio. Costerà miliardi di euro, ma non ha importanza; I soldi si recupereranno evitando di eseguire le strade della viabilità ordinaria, non curando la manutenzione delle ex strade consorziali (quelle numerose del territorio di Contessa Entellina) realizzate negli anni ’30 del Novecento e oggi letteralmente scomparse per le frane e l’incuria. Nessuno metterà mano alle strade provinciali del nostro territorio che, per arretratezza e rischi alla circolazione non hanno di eguali in nessun paese d’Europa; franano e restano in attesa di finanziamenti che, quando arrivano, si esauriscono ancora prima di completare le opere (l’intervento sulla strada per Santa Margherita Belice è costata un bel po’ di soldi, ma oggi essa è più pericolosa di prima). Non parliamo delle strade vicinali o comunali. Nessuna di essa, da quando è stata realizzata, ha avuto a che fare con la prescritta manutenzione; mi riferisco al collegamento Piano Cavaliere-Vaccarizzotto, alla strada Serra-Castello Calatamauro, alla strada Cozzo Finocchio-Bufalo (Su quest’ultima sono stati dirottati, dall’attuale Amministrazione, i soldi che servivano al completamento della palestra scolastica. Da oltre un anno non abbiamo riscontro né del completamento della palestra né del rifacimento del fondo stradale).
Stiamocene contenti ! Berlusconi ci farà il ponte sullo stretto; non ha nessuna importanza se per i Siciliani sarà una vera impresa raggiungere Messina da qualsiasi angolo dell’isola. Avremo altri dissesti sul territorio ? non ha importanza, prima o dopo una sanatoria ci farà diventare proprietari delle sconcezze costruite sul ciglio delle spiagge.
Il messaggio che arriva da questi governanti è che dobbiamo essere tutti goderecci, nessuno sia pensieroso sull’oggi e sul domani. Berlusconi insegna.
Non c’è solo il ponte. Tremonti creerà una Banca per il Sud. Lo farà con una legge, non con un piano aziendale che abbia ravvisato le necessità del mercato.
Sulla carta siamo governati da “liberisti” però, questi uomini di governo, per il Sud invece di realizzare investimenti sulle infrastrutture che ci servono, creano “con legge” nuovi carrozzoni. La Banca del Sud opererà mediante le Poste e piccole banche cooperative. Raccoglierà i risparmi ed i relativi interessi verranno tassati al 5% (invece che con l’ordinaria aliquota del 12,5%). Questo risparmio drenato nel meridione dovrebbe servire a finanziare le piccole imprese. Fino a qui non si capisce dove sta il beneficio. Finora, da 150 anni, i risparmi del sud sono sempre serviti a finanziare la grande industria del nord. Continuerà ad essere così perché i soldi vanno dove ci sono soldi e mai nessuna legge ha bloccato i flussi finanziari. Non serve scrivere sulla gazzetta ufficiale che la Banca del Sud devolverà la raccolta alle piccole e medie imprese meridionali. Queste per svilupparsi hanno bisogno di un contesto infrastrutturale entro cui potersi muovere in regime di competitività. Nessuna impresa potrà mai svilupparsi dove mancano acqua, viabilità, servizi etc.
Nel Sud, in buona sostanza, si devono creare prima le infrastrutture e dopo sarà conveniente investire.
Che il nuovo carrozzone non serve al Sud lo attesta la soddisfazione di Bossi che, in Consiglio dei Ministri, ha votato a favore della “bufala” di Tremonti, mentre alcuni ministri meridionali si sono astenuti.
Non c’è dubbio che Lombardo e Miccichè continueranno a far finta di lamentarsi. E non c’è dubbio che Berlusconi continuerà ha tenerli buoni con le belle lusinghe (che dovranno venire).
   Nessuno è contro la realizzazione del ponte sullo stretto. Nello stato, come nelle famiglie, si dovrebbero fissare le priorità.
Mimmo Clesi

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