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mercoledì 21 ottobre 2009

Crisi dell'agricoltura siciliana - A giorni arriverà l'anticipo del 70% dell'aiuto unico comunitario

Nonostante lo scarso peso complessivo dell'agricoltura nell'economia della Sicilia, ancora oggi nel comparto lavorano 135.000 siciliani.

Nell'entroterra siciliano, per intenderci le zone entro cui ricade Contessa Entellina, l'agricoltura viene ancora praticata con mezzi e tecniche antiquate ed è rivolta principalmente alla coltivazione del grano: un'attività alquanto poco redditizia, ma che occupa vaste zone di arido territorio. Arido territorio perchè nel 2009 irrigare la terra, in Sicilia, per i governanti di Palazzo d'Orleans è roba dell'altro mondo. Le zone costiere invece sono molto più fertili, dotate di sistemi di irrigazione efficienti ed avanzati che permettono coltivazioni più moderne e redditizie. Queste aree dedite all'agrumicultura e all'orticultura intensiva, fra l'altro, provvedono all'approvigionamento delle aree urbane.
Le colture principali dell'agricoltura siciliana (quasi un terzo delle aree coltivate) sono quelle del grano e di altri cereali. Molto piu redditizie e remunerative per l'intera filiera interessata sono le coltivazioni di agrumi, olive, viti e alberi da frutto. Fortementi interessati al commercio con l'estero sono i famosi vini liquorosi della Sicilia come il Marsala, il passito di Pantelleria o il Malvasia delle Lipari. Le colture a più alto valore aggiunto restano comunque i legumi e gli ortaggi che, come già detto, vengono praticate principalmente nelle zone costiere ed in quelle orientali particolarmente. In Sicilia viene prodotto il 100% del cotone italiano.

Il vino in Sicilia
Il settore vitivinicolo ad oggi investe una superficie coltivata pari a 150.000 ettari e una produzione di 9 milioni di ettolitri. 400.000 persone sono direttamente o indirettamente dedite al comparto,  che ad oggi rappresenta la principale realtà dell'agricoltura e dell'agrindustria.

Iniziative dell'Assessorato Regionale agricoltura
Per alleviare il gravissimo stato di emergenza degli agricoltori, afflitti oltre che dalla carenza infrastrutturale -su cui ci siamo ripetutamente soffermati- anche dagli irrisori prezzi del grano e dell'uva nella corrente stagione, l'Assessorato Regionale sta predisponendo un piano di sviluppo legato in particolar modo alle esigenze delle varie aree territoriali (così viene scritto in un comunicato).

1)  Alla prima giunta di governo sarà dichiarata la crisi di mercato, e,  mediante le risorse Fas (fondi per le aree sottosviluppate) verrà deciso l'aumento a 50 milioni di euro del Fondo dei 15 milioni, assegnato alla Crias per finanziare 'la formazione di scorte' delle imprese agricole, a tasso agevolato”. A partire dal 16 novembre fino alla fine del mese, le imprese potranno presentare le richieste di finanziamento.
2) Entro il 20 di novembre sarà reso operativo l’articolo 17 della legge finanziaria, che assegna una dotazione iniziale di 4 milioni, per prestiti di conduzione concedibili dalle banche per 200 milioni di euro circa e una seconda dotazione di 6 milioni che consente prestiti quinquennali, fino a 100 milioni, per ristrutturazione debiti dei debiti delle aziende.

Come si vede si tratta di iniziative che interessano le poche medie-grandi imprese dell'Agricoltura. Siamo certi che nessuna realtà localizzata a Contessa riceverà benefici dalle due misure proposte dall'Assessorato. Segno più che evidente che la classe politica non conosce la struttura agricola dell'interno dell'isola.
Una iniziativa che inverce interessa i coltivatori dell'interno, e quindi quelli di Contessa Entellina, è che finalmente l'Agea (l'Azienda per le erogazioni comunitarie) quattro giorni fa ha messo in pagamento il 70% degli aiuti previsti dal premio Unico della Pac relativi all'annata 2008-2009.
3) In tema di Psr (Piano Sviluppo Rurale)-Sicilia, le imprese hanno chiesto alla Regione l'applicazione dei regolamenti comunitari di anticipo del 50% dei contributi.
4) Sul piano comunitario l'Assessore regionale all'Agricoltura ha fatto sapere alle organizzazioni di categoria dei coltivatori che, attraverso il ministero, è stata avanzata la revisione dell'Ocm vino, ossia la reintroduzione delle misure previste per lo stoccaggio dei vini e dei mosti e la riduzione dello zuccheraggio dal 3% al 2% nonchè l'aumento del dazio da 7 a 13-15 centesimi, per l'ingresso dei cereali extracomunitari, prodotti questi che hanno portato attualmente il prezzo del grano sotto i 20 centesimi a chilo.
Il Contessioto

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