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lunedì 19 ottobre 2009

Alle origini del 'Comune' di Cuntissa (2).

Nell'Università di Cuntissa, come in tutte le altre realtà feudali dell'isola, erano i baroni che amministravano la giustizia. Il titolo di barone permetteva che fosse esercitata la giurisdizione locale in nome del sovrano. Ovviamente il barone si avvaleva di un apparato (la corte capitaniale) a capo del quale stava il Capitano (a Contessa doveva essere -secondo i capitoli sottoscritti fra i Cardona e gli arbreshe- del luogo). Costui doveva essere un giurisperito ed aveva competenza tanto "in civilibus" quanto "in criminalibus"; a lui incombeva anche la difesa dell'abitato dalle aggressioni esterne ed il mantenimento dell'ordine pubblico. In tutto e per tutto era tenuto a riferire e a rapportarsi col barone. Nel dettaglio i suoi compiti giudiziari e di polizia consistevano:
-ricevere le querele dalle parti lese,
-istruire i processi,
-emettere le sentenze
-curare l'esecuzione delle sentenze
-sull'intero stato baronale aveva competenza per la cattura dei delinquenti,
-poteva sottoporre a fermo eventuali testimoni,
-disporre la carcerazione e la possibile tortura.
Capitano e giudici erano coadiuvati dal maestro notaro (anche questa figura, secondo i capitoli feudali, doveva essere di Contessa), cui spettava innanzi tutto la redazione e la registrazione degli atti.
Il Contessioto

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