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mercoledì 26 agosto 2009

Il terremoto del 14 gennaio 1968 (Parte Prima)

A ventiquattro ore dal sisma, il 15 gennaio, quanto accaduto nel Belice arriva a Roma al Governo, con rapporti assolutamente carenti ed insufficienti redatti dagli uffici periferici.
Riportiamo, sotto, la parte iniziale della relazione svolta dal sottosegretario all’interno, Gaspari, mandato dal Governo a rispondere alla Camera dei Deputati alle interrogazioni presentate dalle varie parti politiche.

Il Contessioto
Gaspari - Signor presidente, onorevoli colleghi, rispondo alle interrogazioni che sono state presentate da tutte le parti politiche in merito al gravissimo lutto che ha colpito la regione siciliana ed il nostro paese. Voglio augurarmi che le notizie che a mano a mano giungono al Ministero dell’interno, non denuncino ulteriori aggravamenti di una situazione che si appalesa, già da questo momento, estremamente grave per il numero delle vittime, dei feriti e dei danni cagionati nella Sicilia occidentale.
I fatti hanno avuto inizio alle 13,29 del 14 gennaio scorso, quando una scossa sismica, il cui epicentro è stato individuato al confine delle province di Trapani, Palermo e Agrigento, ha colpito una vasta fascia della Sicilia occidentale, seguita a brevi intervalli da due lievi repliche.
Alle ore 14,16 si è avuta una nuova scossa registrata dai sismografi dell’Istituto nazionale geofisico al settimo grado della scala Mercalli, e rinnovatasi con uguale intensità alle 16,49. Alle ore 2,34 di oggi, 15 gennaio, si è avuto un nuovo movimento tellurico cui è seguita alle ore 3 un sisma più violento, la cui intensità ha raggiunto circa il nono grado della scala Mercalli. Qualche altra scossa di minore intensità è stata anche in seguito avvertita.
Fin dalle prime scosse telluriche che provocarono vivo allarme tra le popolazioni e danni e lesioni a varie abitazioni ed edifici pubblici principalmente dei comuni di Roccamena, in provincia di Palermo, Salaparuta, Gibellina e Poggioreale, in provincia di Trapani, Montevago, Menfi, Santa Margherita di Belice, Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, sono stati subito operati interventi di soccorso a mezzo dei vigili del fuoco e delle forze di polizia, per l’adozione delle misure più urgenti. E’ stato altresì disposto che una parte della colonna mobile dell’ottava zona di protezione civile, al completo di tutte le attrezzature necessarie, raggiungesse le zone colpite.
Inoltre dal nucleo di Palermo della protezione civile sono stati avviati verso le zone colpite carri ferroviari ed autopullman per il trasporto dei sinistrati, nonché autocolonne della pubblica sicurezza, dei vigili del fuoco e dei carabinieri con 1950 coperte, 150 tende, 2.000 teli da tenda e 4 cucine da campo.
Il preteffo di Trapani, constatata personalmente la situazione determinatasi nel comune di Gibellina, dove erano in corso le elezioni per il rinnovo di quell’amministrazione comunale, ha disposto, d’intesa con la competente Corte d’appello, la sospensione delle operazioni elettorali.
Il ministro dell’interno ha disposto, nello stesso pomeriggio di ieri, una erogazione straordinaria di lire 100 milioni per i primi aiuti alle popolazioni colpite.
Purtroppo, le nuove scosse registratesi nel corso della notte –ed in specie quelle delle ore 3- oltre a provocare vivissimo panico tra le popolazioni, che hanno abbandonato le case riversandosi in località lontane dagli abitati, hanno causato vittime e danni ingenti.
In particolare sono stati nuovamente colpiti in provincia di Trapani i comuni di Gibellina e Salaparuta, ai quali si sono aggiunti i comuni di Santa Ninfa e Salemi, dove si sono avuti danni assai ingenti per crolli e lesioni negli abitati.
Presso l’ospedale civile di Castelvetrano sono stati registrati sette morti e ricoverati ventisette feriti. A Salemi risultano decedute due persone; un automezzo della polizia, che recava viveri e coperte, giunto nell’abitato di Gibellina è stato travolto da un’improvvisa caduta di macerie. Sei degli uomini che erano a bordo hanno riportato ferite e contusioni.
Non si hanno ancora informazioni precise per poter fare un bilancio complessivo delle vittime e dei danni, in quanto le comunicazioni con le zone colpite sono interrotte, Purtroppo, secondo le segnalazioni relative alla provincia di Agrigento, i morti nel comune di Montevago ascenderebbero a circa 200; l’abitato è stato quasi nella totalità distrutto. A Santa Margherita di Belice sono stati accertati 7 morti. Il numero complessivo dei feriti è assai elevato nei centri più colpiti.
Data la gravità della sciagura, il ministro dell’interno onorevole Taviani è partito stamane per la Sicilia, in aereo, accompagnato dal direttore generale per l’assistenza pubblica e da altri funzionari tecnici del Ministero dell’interno.


…. (l’intervento informativo del sottosegretario prosegue, ma sempre con dati approssimativi poiché, all’inizio -24 ore dopo l’evento-, non si aveva ancora la cognizione di ciò che era accaduto nella Valle del Belice).

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